Passato e futuro di due nazioni
carta geografica del Regno di Napoli Le Due Sicilie come il Belgio o la Svizzera. E’ una premessa che si basa su fatti storici. Lo stato indipendente del Sud Italia nasce nel 1139 quando Ruggiero d’Altavilla dopo quasi dieci anni di guerre, riesce a porre sotto la sua sovranità tutti i territori per i quali era stato incoronato Re dall’antipapa Anacleto II. Nel 1150 l’Abruzzo sarà annesso al regno. Il regno di Ruggiero si chiamava allora Regno di Sicilia, ma oltre a comprendere l’omonima isola comprendeva: Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Basso Lazio, Molise ed Abruzzo. I suoi confini continentali rimarranno invariati fino all’aggressione Piemontese del 1860. L’unione politica del Sud Italia si rompe dopo il 1282 con la guerra del Vespro che porta alla secessione della Sicilia.

Il trattato di Castelbellotta 1302 sancisce un’ampia autonomia alla Sicilia; dopo la morte del suo Re, l’isola sarebbe tornata sotto gli Angiò. Il trattato fu disatteso dagli Aragona, nacquero così due stati distinti che comunque per decenni continueranno a chiamarsi entrambi Regno di Sicilia.

Dall’epoca di Roberto d’Angiò però, il Regno del Sud Italia continentale, fu denominato Regno di Napoli oppure, siccome era l’unico regno della penisola italiana: “Il Regno”. Col tempo il suo territorio fu denominato Napoletano ed i suoi abitanti Napolitani.

Nel 1442 Alfonso I diventa anche Re di Napoli ed i due regni di Sicilia sono riunificati sotto un solo sovrano che però cinge due corone. Alfonso I fu chiamato Re delle Due Sicilie ed anche Re di Napoli e di Sicilia.

Dopo la morte di Alfonso I le due corone del Sud Italia ebbero ancora per cinquantanni due Re differenti, poi dagli Asburgo di Spagna in avanti un solo Re che però era capo di due stati sovrani distinti (Regno di Napoli e Regno di Sicilia). Nel 1714 il Regno di Napoli ha come Re un sovrano degli Asburgo d’Austria: Carlo VI. Nel 1718 anche la Sicilia, dopo una breve parentesi savoiarda, torna ad avere lo stesso Re di Napoli.

Nel 1734 Carlo VII diventa Re di Napoli e di Sicilia ovvero Re delle Due Sicilie; inizia la dinastia dei Borbone. Finalmente un Re torna a risiedere a Napoli. I due Regni di Napoli e di Sicilia rimangono comunque due stati sovrani. Le popolazioni di questi stati ormai divise in entità distinte da cinque secoli si definiscono rispettivamente napolitani, per il Regno di Napoli e siciliani per quello di Sicilia.

Dopo le guerre napoleoniche e la restaurazione del “Congresso di Vienna” fu sancito che i due regni si dovessero fondere in uno solo, nacque il Regno delle Due Sicilie. L’unificazione però non riuscì ad amalgamare le due nazioni, in parte per la mancanza di mentalità giacobina nella dinastia borbonica rispettosa delle due identità, e perché nel 1860 il Regno delle Due Sicilie fu aggredito ed annesso a quello di Sardegna.

Iniziò l’opera di genocidio fisico tra il 1860 ed il 1872, e culturale dei popoli duosiciliani.

La Nazione Siciliana ha il suo punto di aggregazione sul fatto che i siciliani vivono su un isola, anche se separata da solo tre chilometri di mare, un confine naturale più netto di tanti confini terrestri creati dall’uomo. La Nazione Napolitana, ha il suo punto di aggregazione intorno a Napoli che svolge per il Sud Italia continentale il ruolo di metropoli, inteso nel senso etimologico: città madre. La propaganda di cancellazione operata dopo la conquista ha avuto gioco facile denigrando sempre, grazie a mezzi d’informazione di parte, la città di Napoli finché tutti gli abitanti del Sud Italia continentale, che per sei secoli erano stati fieri di definirsi Napolitani, si vergognassero di tale appartenenza. Per questo motivo è necessaria un’opera che contrasti questa propaganda infame e far conoscere i motivi d’orgoglio che per sei secoli hanno reso fieri gli abitanti continentali delle Due Sicilie di chiamarsi Napolitani.

Anche i Siciliani devono essere coinvolti in un’opera di recupero della loro vera storia, anche se la loro identità è ben più salda di quella Napolitana.
I Napolitani devono recuperare il loro senso di appartenenza altrimenti non potranno fare la loro parte insieme ai Siciliani per ricostruire insieme un futuro in cui entrambe le nazioni saranno riconosciute, governeranno i rispettivi territori, cooperando tra di loro per affrontare insieme le sfide mondiali.

Un eventuale ritorno all’indipendenza delle Due Sicilie potrebbero somigliare al Belgio qualora l’assetto del nuovo stato fosse monarchico. Noi avremmo due nazioni: Napolitana e Siciliana come in Belgio ci sono i Fiamminghi e i Valloni.
In caso dovesse nascere una Repubblica delle Due Sicilie, dovrebbe essere uno stato federale, dove i Napolitani ed i Siciliani avrebbero i rispettivi stati federali equivalenti agli antichi regni esistiti tra il 1302 e il 1815.

Joseph Epomeo
9 ottobre 2007