La scuola italiana con i suoi programmi è fabbricatrice dei futuri meridionali…“perdenti, sottomessi e disamorati della propria vera patria”.
Personalmente ricordo che alle elementari quando dovevamo studiare la geografia dell’Italia, la maestra per mesi ci obbligava a mandare a memoria tutti gli affluenti di destra e di sinistra del Po. Vivendo io alle falde del Vesuvio, ricordo che solo pochi giorni dedicammo allo studio dei fiumi della Campania e solo al Volturno e al Sele. Nemmeno una menzione sul Sarno dalla cui esistenza ho appreso solo verso la fine delle superiori.
Quando si studiava la storia delle regioni, dovevamo recitare a memoria la lista delle varie dominazioni. In Campania per esempio, sarebbero stati: Sanniti, Greci, Romani…Goti, Longobardi, Normanni…Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Austriaci, Borboni. A disposizione per sporadiche e brevi invasioni: Cartaginesi, Vandali, Saraceni e Francesi. Finalmente però nel 1860 ecco al galoppo arriva Garibaldi a liberarci! A questo punto, noi piccoli alunni molestati intellettualmente avremmo dovuto sentire le campane, ma vicino alla mia scuola non c’era una chiesa. Alle scuole medie se interrogato in geografia, ero in grado di dire le capitali di qualsiasi stato ed i fiumi principali che li attraversavano… ma non conoscevo l’esistenza del Sarno o del Calore. Sono convinto che anche oggi se ad un ragazzino studioso chiedo la capitale dell’India mi saprà rispondere, ma se gli chiedo qual’è il fiume più vicino a casa sua, non avrò risposta.
In storia la situazione non è migliore. Si parte con la denigrazione sul periodo borbonico, nessuna menzione su quando i napoletani batterono Annibale fuori le mura di Napoli; di Elea, l’antica città greca del Cilento patria di Parmenide e Zenone, due tra i maggiori filosofi dell’antichità. Nessuna citazione su Sibari, la città greca in Calabria, talmente ricca che i suoi “cittadini” non avevano bisogno di lavorare. Nemmeno un rigo dei cinque secoli di vita del glorioso Ducato di Napoli. Neppure si cita la famosa vittoria navale della lega Campana contro i saraceni ad Ostia nel 848, che salvò la Roma papale dall’invasione dei musulmani e di conseguenza la cristianità. La scuola italiana ha voluto oscurare migliaia di gloriosi anni di storia del Sud Italia e centinaia di nostri validi predecessori sono finiti nell’oblio. Solo pochi ricercatori, amanti della verità, conoscono questi fatti.