Deve mettere l'uomo e non il danaro al centro dell'azione politica con un codice morale che guidi le azioni dei suoi iscritti e dei simpatizzanti; questo codice si può ispirare al vangelo o qualcosa di laico affine.
Coloro che aderiscono ad un partito duosicilianista devono ragionare con la stessa mentalità che aveva la nostra classe politica prima del 1860, ovvero devono pensare in grande e non aver paura di volare. Devono ispirare la loro azione prendendo ad esempio le positività della nostra plurimillenaria storia.
Il progetto politico di un partito duosicilianista non deve essere sinonimo di programma. Nel progetto politico devono esserci oltre ai principi ideologici del duosicilianismo, il programma politico, l’obbiettivo finale, gli obbiettivi intermedi e la strategia per raggiungere gli obbiettivi intermedi e quello finale, un modello di sviluppo economico alternativo al liberismo e la formulazione del futuro assetto istituzionale delle Due Sicilie.
Un partito duosicilianista può essere sia di sinistra sia di destra che trasversale.
Un partito che condanna il risorgimento non deve fare alleanze o apparentamenti con partiti di destra e di sinistra che si ispirano alla falsa mitologia risorgimentale.
Riconoscere le due nazioni storiche, la Nazione Napolitana e la Nazione Siciliana, che si sono formate e che hanno avuto per secoli legittimazione di sovranità dalla fine della guerra del Vespro al 1861. In base a questo riconoscimento il progetto politico deve tener conto delle reciproche autonomie della Sicilia, del Napoletano o Napolitania.
Il sistema italiano a prescindere dalla legge elettorale in vigore esige che un partito che non ha seggi in parlamento o si presenta per la prima volta, deve raccogliere un certo numero di firme per poter partecipare alla competizione elettorale. Questo problema si può superare solo con la determinazione, motivazione, senso di abnegazione e tantissimo lavoro di ogni singolo militante, a prescindere dalla sua posizione all’interno del partito. Il problema di raccogliere firme potrebbe far nascere l’idea di cercare una scorciatoia facendo candidare i propri militanti in un partito di destra o di sinistra che s’ispira alla falsa mitologia risorgimentale. Questo tipo di azione comporterebbe il tradimento dei valori del duosicilianismo, di coloro che appoggiano a vario titolo quel partito e l’impossibilità di avere la necessaria visibilità che un partito duosicilianista ha bisogno per farsi conoscere dalla maggioranza dei popoli duosiciliani.
Un partito duosicilianista deve essere un movimento che parte dalla base elettorale e non un partito azienda o partito feudo. Questo significa che non deve essere un partito dove i suoi dirigenti hanno questo ruolo in virtù delle loro possibilità finanziarie. In un partito duosicilianista devono contare le idee prima dei soldi o dei suoi finanziatori. Se così non fosse, un duosiciliano motivato ma con scarse possibilità economiche non avrebbe voce per dare il suo contributo ideologico al progetto duosicilianista.
Un partito duosicilianista deve tutti i giorni ottenere l’appoggio dei suoi elettori, dei militanti e dei sostenitori fino ai dirigenti. Un partito duosicilianista che tradisce uno o più di questi punti, deve immediatamente perdere l’appoggio di tutti coloro che credono nei principi del duosicilianismo.
Questi principi possono essere validi sia per un’azione politica per le Due Sicilie, sia che la stessa coinvolga solo la Napolitania (Sud Italia continentale) in questo caso si parlerebbe di Napolitanismo. Il Sicilianismo esiste già, ma eventualmente è necessario uno nuovo coerente ai principi del duosicilianismo.