Il “Parco delle Colline” dovrebbe essere un opportunità per valorizzare e preservare l’inestimabile patrimonio ambientale ed agricolo della zona, per creare opportunità lavorative, che al Sud sono sempre troppo poche, tramite l’agricoltura e il turismo.
La zona di Chiaiano è nota anche per la produzione di una varietà di ciliegia molto gustosa: la famosa cerasa ‘e Chiaiano. La mega discarica comprometterebbe la qualità e probabilmente il futuro di questa varietà di antica tradizione.
Infine e non ultimi per importanza sono i problemi per la salute che avrebbero i cittadini. L’alta incidenza di tumori a Pianura (discarica legale) e nell’Acerrano (discariche illegali) ne sono la prova evidente.
E sempre a proposito di salute, la mega discarica si dovrebbe realizzare nei pressi dell’aera ospedaliera gia esistente.
Dobbiamo lottare per preservare le Selve di Chiaiano. Essere solidali con gli abitanti di questo quartiere di Napoli e quelli di Marano e, se possibile unirsi materialmente alla loro lotta. E’ necessario che l’intera regione sia compatta nella lotta contro questo scellerato piano rifiuti che prevede come fine del ciclo la trasformazione dei rifiuti tramite inceneritori, in sostanze inquinanti. Finora ogni popolazione locale ha lottato con forza, ma scoordinata dalle altre; è venuto il momento di coordinarsi contro il comune nemico delle lobby ed i loro laquais in parlamento e nei vari pubblici consessi.
Le ragioni ed i diritti delle popolazioni campane sono sacrosanti! La lotta non violenta dei cittadini delle aree di volta in volta interessate da discariche, inceneritori, c.d.r. ecc. non è stata sinora molto utile perché i nostri politici o non vogliono ascoltare le popolazioni che protestano, o hanno un incapacità di ascolto di tipo autistico. E’ necessario trovare altre forme di lotta.
Siamo del XXI secolo, ed il progresso prevede sistemi più subdoli per opprimere o eliminare i popoli. La “soluzione finale” per i Napoletani è vicina. Abbiamo lo stesso diritto che ebbero gli ebrei del ghetto di Varsavia ad opporsi. La nostra vera e plurimillenaria storia (non le menzogne dei sussidiari scolastici) ci può essere d’ispirazione. Ribellarsi è un diritto, vincere è un obbligo.