Gli atleti che rappresentano l’Italia negli sport di squadra, come in quelli individualistici, indossano la maglia azzurra in omaggio alla dinastia dei Savoia; stirpe che ha portato all’oppressione dei popoli italiani, iniziata con l’invasione senza dichiarazione di guerra di tutti gli stati preunitari; i savoiardi hanno regnato 85 anni conducendo l’Italia in quasi 20 guerre, tutte iniziate dal Regno d’Italia e tutte imperialiste. Guerre queste hanno portato a morire sui vari fronti, centinaia di migliaia di giovani duosiciliani, di cui 500.000 nella prima guerra mondiale. Generazioni di giovani che non hanno potuto contribuire allo sviluppo della loro terra perché morti in conflitti che non interessavano il loro suolo natale. Ai Savoia va anche la responsabilità dell’uccisione di migliaia di lavoratori in tutta Italia ed in particolare in Sicilia e nelle province Napolitane. La vile fuga del settembre 1943 lasciava le forze armate allo sbando, in balia degli ex alleati tedeschi. La lista delle malefatte
dei Savoia non finisce qui; ma bastano già quelle elencate per capire che chiunque abbia un po’ di coscienza non può tifare per atleti che indossano il colore azzurro dei Savoia. Anche se cambiasse il colore delle rappresentative sportive italiane e si adottassero i colori della bandiera; l’indipendentista e chiunque abbia preso coscienza, comunque non potrebbe tifare Italia, visto che nel tricolore italiano ci sono i colori dell’oppressione. Il rosso rappresenta il sangue duosiciliano versato a fiumi tra genocidi subiti e carne da macello nelle guerre imperialiste italiane. Il bianco ovvero la fame e la carestia a cui sono soggette le popolazione dell’ex Regno delle Due Sicilie dal 1861. Il verde ovvero lo stare sempre in miseria, ma anche il colore della massoneria che questo regime ha voluto e tuttora appoggia.
Non si può tifare le rappresentative italiane le cui eventuali vittorie sarebbero strumentalizzate dal regime italiano con la sua propaganda di tipo neonazista, fatta di tricolori e inno di Mameli, come la cerimonia del 10 luglio 2006 a Roma. Tutti simboli dell’ideologia risorgimentale che ha rappresentato per il popolo duosiciliano quello che è stato il nazismo per gli ebrei; la più barbara dominazione in migliaia di anni di plurimillenaria storia. Infatti il genocidio dei Napolitani tra il 1860 e il 1872 ha causato un milione di morti su nove milioni di abitanti, emigrazione biblica ( ci sono oggi per il mondo il doppio di napolitani e siciliani rispetto a quelli presenti nelle rispettive terre), saccheggio di tutte le nostre risorse ( iniziato nel 1860 continua tutt’oggi), complicità con organizzazioni criminali ed appoggio affinché queste possano controllare il territorio duosiciliano e renderlo meno sicuro per il mantenimento della dominazione italiana, megatruffa con la cassa del mezzogiorno
(500.000 miliardi che solo per finta hanno finanziato lo sviluppo del Sud, in realtà la quasi totalità è servita per finanziare i grandi gruppi del nord), distruzione della nostra onorabilità (dal 1860 siamo stati oggetto di una propaganda razzista e mendace allo scopo di farci passare come criminali, incivili, fannulloni, di razza inferiore in tutti i sensi), infine e non ultima la falsa emergenza rifiuti studiata a tavolino per poter attuare sporchi affari e continuare a smaltire illegalmente i rifiuti tossici del nord nella nostra bella Campania, distruggendone l’immagine turistica ed economica eco-compatibile che in Campania si sta sviluppando oltre a reiterare con morte lenta per tumore il genocidio dei Napolitani campani.
Il sostegno alle rappresentative sportive italiane non va dato neanche se negli sport di squadra gli atleti delle Due Sicilie fossero la maggioranza, ed anche negli sport individuali. Una volta criticavo che la nazionale di calcio italiana tra i mondiali del 1934 e quelli del 1998 aveva chiamato in totale solo 20 duosiciliani su oltre 200 giocatori convocati, ovvero meno del 10% pur rappresentando le Due Sicilie un terzo del territorio dello stato italiano. Oggi la percentuale di duosiciliani nella nazionale di calcio è aumentata. Guardandoci intorno, vediamo che la Francia ha vinto un mondiale con una formazione composta quasi interamente da atleti provenienti dalle ex colonie, negli anni ottanta Gullit proveniente dalla Gujana Olandese, capitano dell’Olanda,con lui giocavano altri atleti di colore, l’Inghilterra è piena di giocatori neri. Dal momento che le maggiori nazionali europee danno spazio ad atleti, anche negri, provenienti da colonie o ex colonie anche l’Italia pur con ritardo, da spazio ad
atleti terroni della sua colonia: “Terronia”. Tifare le rappresentative italiane perché ci sono duosiciliani a rappresentare l’Italia significa fare il gioco di chi ci vuole ancora oppressi, l’eventuale vittoria di atleti duosiciliani con i colori azzurri italiani, ci indurrebbe a sventolare il tricolore nemico e suonare l’inno dell’oppressione di Mameli. Tutti simboli che rappresentano lo stato italiano nemico che dal 1860 ha commesso atti criminali, degni dei peggiori regimi di tutti i tempi, contro le popolazioni duosiciliane.
Purtroppo è triste che nei grandi eventi sportivi internazionali non abbiamo una nazionale duosiciliana per cui tifare. Essendo dei popoli oppressi non ne abbiamo diritto, ed in queste occasioni possiamo solo prenderne atto e renderci conto che solo gli altri possono partecipare a queste feste sportive, mentre noi siamo in lutto per la nostra triste condizione.
“Abbiamo ampiamente sperimentato e subito l’empio regime italiano fondato su crimini contro il diritto internazionale, crimini contro l’umanità, in violazione ai diritti dell’uomo, basato sull’imbroglio e la sopraffazione, allora è giusto e sacrosanto per le leggi morali e davanti a Dio che gli uomini e le donne che ne hanno la capacità ed il raziocinio hanno il diritto ed il dovere di reagire per i popoli Napolitano e Siciliano ai quali rispettivamente appartengono per far nascere nelle loro patrie Napolitana e Siciliana ovvero le Due Sicilie uno stato federale, plurimo al suo interno ed unico verso l’esterno, nel quale la libertà individuale e quella della propria nazione a fare le scelte più giuste sia garantita, dove sia garantito il diritto di autodeterminazione dall’individuo passando per la famiglia, la comunità locale fino alla nazione, dove ci sia giustizia ed equità per tutti, dove sia un sacrosanto diritto avere governanti saggi che abbiano il dovere di governare per l’esclusivo interesse
della nazione e delle Due Sicilie. Per fare tutto ciò è necessario ripristinare gli antichi confini duosiciliani, attuare e proclamare l’Indipendenza.”