La strada è carrabile ed è fiancheggiata da pini, querce ed arbusti dalla macchia mediterranea. Si lascia la strada asfaltata all’altezza di un bivio dove c’è un ristorante. Dopo alcune decine di metri di sentiero ripido con fondo in cemento comincia con la stessa inclinazione un sentiero in terreno.
Questo sentiero è stretto e si può percorrere solo a piedi ed è quello che conduce fino alla cima. Durante il percorso la vegetazione cambia con l’avvicinarci all’apice. All’inizio è fiancheggiato prevalentemente da alberi di castagno e roverella le cui chiome fanno una piacevole ombra. In prossimità della cima la vegetazioni è più rada e solo arbustiva. Dal sentiero si diramano degli accessi ad ampi spazi panoramici dove è possibile ammirare la costiera Sorrentina e Capri.
La cima rocciosa è composta da tre picchi da cui si gode il panorama di tutta l’isola ed anche i boschi interni. Su un picco il panorama mostra Punta Imperatore, Forio, Punta Caruso, Lacco Ameno, Casamicciola. Sul picco centrale si può osservare Casamicciola, la costa Flegrea e quella Casertana. Sull’ultimo picco si osserva il panorama del castello Aragonese di Ischia Ponte, Vivara, Procida con tutto il suo abitato e l’antico castello adibito a carcere, il monte di Procida, il Vesuvio, l’intero golfo di Napoli, la penisola Sorrentina e Capri. Questo però è possibile solo quando il cielo è terso e la visibilità lo permette.
Sulla cima dell’Epomeo ci sono anche piccoli ristoranti molto apprezzati dai visitatori che intendono usufruirne. Altri si portano la colazione al sacco. La maggioranza dopo la visita ritornano per la strada percorsa all’andata. Per gli appassionati di escursioni, si può scendere utilizzando un percorso tra i boschi. Una passeggiata naturalista per apprezzare la natura che rende famosa Ischia come l’Isola Verde.
Dalla vetta partono dei sentieri pedonali che portano alla varie località dell’isola. Il sentiero descritto è quello che porta a Forio. Nei primi minuti di percorso si attraversa un sentiero costeggiato da vegetazione di macchia; dopo iniziano i castagneti. Questi sorgono in parte su terreni che mai sono stati modificati dall’uomo e in altra parte su antichi terrazzamenti agricoli ora incolti. Le chiome sono così fitte in estate da coprire il cielo e non permettere un orientamento visivo. Questa copertura permette a dispetto della stagione calda di camminare al fresco.
Durante il tragitto boscoso ci sono ad ogni bivio del percorso dei cartelli che indicano la destinazione prescelta. Nel nostro caso andiamo sempre in direzione Forio.
Nel bosco si trovano rocce modellate dal vento dalle forme più strane. Molte sono più erose alla base che in alto. Ci sono vicino anche delle rocce la cui forma ricorda delle colonne.
Un altro breve tratto al sole dove il sentiero è tra i muri in pietra locale e la vegetazione è arbustiva. Dopo inizia la parte di percorso dove l’albero più diffuso è il Quarcus Rover ovvero le roverella.
L’ultimo tratto di strada ci porta ad attraversare una zona dove ci sono villette e sedi di alcune aziende vinicole, alcune delle quali con tradizione plurisecolare che produco i pregiati e tipici vini ischitani.
Si arriva a Forio d’Ischia frazione Monterone dopo poco più di due ore di discesa. Se l’escursione viene fatta d’estate, è consigliabile andare in una numerose spiagge di Forio e farsi un bel bagno nelle azzurre acque. In primavera ed in autunno è consigliabile una visita al centro di Forio e alle sue frazioni più vicine.