Movimento Indipendentista Napolitano
carta geografica del Regno di Napoli Ogni anno la struttura dell’unione europea e l’ordine mondiale, rappresentato dal fondo mondiale per il commercio e dalla banca mondiale, di cui l’“Italia” è uno degli ingranaggi, rende ancora più invivibile la vita dei napolitani sia al loro paese che nel resto del mondo. Infatti l'Italia è l’unico paese al mondo dove esiste ancora un viscido razzismo; un vero appartaid nei confronti napolitani. Attualmente non abbiamo la struttura per contrastare questi diabolici processi.

Dobbiamo costituire un movimento indipendentista napoletano e non il solito partito per partecipare alle elezioni, perché questo sarebbe solo una perdita di tempo, denaro e lavoro.

L'ipotetico movimento indipendentista napolitano deve strutturarsi come se fosse uno Stato. Iniziando con pochi militanti che invece di andare a chiedere voti o firme per presentare una lista devono usare lo stesso impegno per cercare nuovi iscritti. Ogni iscritto deve mettere in atto quotidianamente una serie di azioni pacifiche di contrasto verso lo stato italiano in base alle strategie che di volta in volta nasceranno secondo il contesto.

Il nuovo movimento deve avere centinaia di migliaia ma anche milioni di napolitani iscritti ed attivisti.

Contemporaneamente dobbiamo perorare la nostra causa presso gli organismi internazionali per essere riconosciuti tra le nazioni che aspirano all’indipendenza.

Nella politica estera evitare di mettersi sotto l’influenza di una delle tre potenze: U.S.A., Russia e Cina. Lo stato Napolitano ed eventualmente la confederazione di Napolitania e Sicilia deve essere uno stato non allineato, amico di tutti, che pensa principalmente ai suoi interessi.

Se i siciliani vorranno fare un azione parallela ed eventualmente trovare un accordo vantaggioso per entrambe le nazioni, restando ognuno padrone della propria patria, ma uniti rispetto al resto del mondo, potremmo essere più competitivi, visto che “l’unione fa la forza”.

Il movimento indipendentista napolitano avrà un suo consiglio legislativo, il numero dei consiglieri sarà in proporzione al numero di iscritti per ogni provincia storica, ovvero un consigliere ogni 100 iscritti.

Per i napolitani all’estero, il conteggio degli iscritti e per le candidature nei collegi provinciali sarà considerata la loro provincia di nascita oppure quella dei genitori o dei nonni se sono nati all’estero. I napolitani residenti in patria potranno candidarsi nella provincia di nascita o nella provincia di residenza, se diversa da quella di nascita, se vi dimorano da almeno cinque anni.

Le province storiche di riferimento sono: Napoli, Abruzzo Citeriore, Abruzzo Ulteriore Primo, Abruzzo Ulteriore Secondo, Basilicata, Calabria Citeriore, Calabria Ulteriore Prima, Calabria Ulteriore Seconda, Capitanata, Molise, Principato Citeriore, Principato Ulteriore, Terra di Bari, Terra di Lavoro e Terra d’Otranto.

L’organo esecutivo invece sarà formato da un consiglio dove ogni individuo deve avere una competenza; infatti oltre al capo del consiglio, ci saranno i responsabili per: esteri, interni, ambiente, economia e finanza, agricoltura, industria, commercio, stato sociale, trasporti, cultura e sport, scuola università e ricerca scientifica, lavoro, napolitani all’estero e risorse energetiche.

Un consiglio vicario composto da esperti in giurisprudenza avrà il compito a deliberare in caso di conflitti di competenza tra i vari organi del movimento ed in caso di controversie tra gli iscritti.

Gli organi legislativi ed esecutivi saranno previsti anche a livello delle province storiche e dei casali, con due livelli di decentramento locale.

Joseph Epomeo
18 novembre 2008