Conoscere il passato per disporre il futuro
carta geografica del Regno di Napoli I dibattiti sulla nostra storia non sono mai fuori luogo. Non possiamo avere piena coscienza di dove vogliamo andare se non conosciamo da dove veniamo. Un popolo che non ha memoria storica è destinato a commettere ciclicamente gli stessi errori. Chi ha visto il film di Totò “Lo smemorato di Collegno” ricorderà che il protagonista aveva perso la memoria senza sapere nemmeno chi fosse, diventando facile vittima di chi voleva imbrogliarlo. Noi Napolitani ignorando la nostra vera storia ci troviamo nella stessa situazione del protagonista di quel film. Perciò non ha importanza il periodo storico delle nostre discussioni, l’importante è avere coscienza del proprio passato e della propria reale identità, altrimenti anche diventando uno stato sovrano saremmo solo uno di quegli oltre 100 paesi la cui sovranità si limita a sfilare con la rispettiva bandiera alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi, ma di fatto sono sotto il controllo delle banche, delle lobby internazionali e di una potenza straniera egemone.

Ho ben presente il drammatico momento che sta vivendo il nostro popolo perchè rischia di essere sterminato lentamente con i rifiuti tossici cisalpini e nord europei.

Siamo stati un popolo libero non solo tra il 1734 e il 1860, abbiamo avuto periodi di grandezza anche all’epoca degli Aragona, con le dinastie d’Altavilla, Sveva e Angioina. All’epoca di Alfonso I (1442-1458) Napoli era la capitale di una confederazione di 5 regni indipendenti (Napoli, Sicilia, Sardegna, Baleari ed Aragona) che pur mantenendo le proprie leggi e istituzioni avevano in comune solo lo stesso re; una sorta di commonwealth ante litteram. Anche nel XVI e XVII secolo quando il re non risiedeva a Napoli sotto il cosiddetto vice-regno spagnolo abbiamo avuto tante cose di cui essere fieri, molta più autonomia di quanta ne abbiamo oggi. Nel Regno di Napoli ad esempio non ci è mai stata l’inquisizione perché la popolazione Napoletana si oppose ed il vicerè dovette prenderne atto. Oggi subiamo ogni sorta di imposizione, basta prendere ad esempio la legge 123/2008 sui rifiuti che ha imposto delle discariche in aree protette, militarizzando i siti e negando ai cittadini delle zone interessate ogni diritto civile, negando di appellarsi sia ai diritti della costituzione italiana che a quelli umani sanciti dall’ONU.

Il lavaggio del cervello è stato fatto talmente bene che se racconti ad un meridionale che i suoi avi erano liberi difficilmente ti crederà.

Fin dalla nascita ci hanno raccontato che siamo stati sempre dominati, per omnia saecula saeculorum, per convincerci che non possiamo avere altro destino che vivere sotto schiavitù, mentre in migliaia di anni siamo sempre stati un popolo libero.

Per questo dobbiamo conoscere la vera storia della Napolitania, dagli antichi popoli italici fino giorni nostri. Conoscere la storia vera è fondamentale ma non basta. Il vero patriota e militante, mentre si informa deve assolutamente battersi perché se quelli che oggi apprendono la vera storia non hanno avuto l’esempio da coloro che sapevano e non hanno agito di conseguenza, non possiamo aspettarci che chi saprà agirà per noi se non siamo noi stessi a batterci per la libertà.

Joseph Epomeo
6 febbraio 2011