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No al nucleare in Napolitania e Sicilia
Il governo italiano presieduto dal retrivo Berlusconi ha deciso in controtendenza col resto del pianeta, di affrettare la costruzione di centrali nucleari. A dispetto non solo dell’attualissima tragedia del Giappone ma anche di numerosi incidenti precedenti avvenuti in tutto il mondo di cui l’unico noto a tutti è quello di Cernobyl'.
Perché sono contrario alle centrali nucleari:
1) Le scorie radioattive sono un grave problema e restano attive e pericolose per quattro miliardi di anni anche a grande distanza. Non esiste né in Napolitania né in Sicilia un luogo sicuro per conservarle essendo le due regioni a grande rischio sismico. Sempre inerente alla nocività delle scorie, non valutiamo un periodo lungo quattro miliardi di anni ma uno di poche migliaia. Noi abbiamo ereditato degli antichi Egizi le piramidi, la sfinge e tombe monumentali, dai greci i loro templi imponenti ed i teatri e dagli antichi romani anfiteatri ed acquedotti. Le civiltà future di un domani lontano come il passato che ci divide dalle civiltà citate, avranno in eredità le scorie nucleari!... Noi potremmo, per così dire, vantarci di essere stata la prima “civiltà” a lasciare come segno di riconoscimento…. immondizia tossica.
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2) I reattori nucleari hanno bisogno di una grande quantità d’acqua dolce, milioni di metri cubi al giorno per raffreddare le barre. In Napolitania non abbiamo molti fiumi con grandi portate d’acqua, in Sicilia la situazione è ancora peggio. Non c’è l’acqua sufficiente all’uso domestico o agricolo e quella che c’è la dirottiamo ai reattori nucleari? E’ una pazzia!
3) In caso d’incidente le zone che si trovano nel raggio di meno di cento chilometri sono le più esposte e le relative popolazioni rischiano molto. Bambini che nascono deformi, percentuali altissime di tumori e sterilità. Insomma sarebbe un genocidio.
4) Non ci servono le centrali nucleari. Uno studio fatto un paio di anni fa riportano come zone favorite per la produzione di energia solare la Sicilia e la Napolitania. Per l’eolico: idem, con l’aggiunta di Lazio ed Umbria. L’energia che Napolitania e Sicilia potrebbero produrre con il solare e l’eolico coprirebbe l’80% del fabbisogno della repubblica italiana. Ora considerando che la Napolitania e la Sicilia corrispondono ad un terzo del territorio italiano e la loro popolazione è di 19 milioni ovvero poco più di un terzo della popolazione italiana è chiaro che con le fonti rinnovabili Napolitania e Sicilia produrrebbero circa 230% dell’energia che effettivamente serve.
5) Sono un indipendentista e del debito pubblico dell’Italia me ne frego. Quando saremo indipendenti, visto che ai cisalpini è piaciuto saccheggiarci, è giusto che si accollino il 100% del debito. Per le centrali nucleari che già esistono in Slovenia, Francia ed Austria ai confini delle regioni cisalpine, sono cavoli loro…. sempre per un discorso indipendentista e non solo, a buon intenditor poche parole!
Joseph Epomeo 19 marzo 2011
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