Si tratta di un caso unico e scandaloso, a cui nessuno fin ora si è opposto con forza. Personalmente sono salito sulle cime di tante montagne ma per nessuna di esse ho dovuto pagare un biglietto per accedervi. Unica eccezione… la montagna della mia zona natale, il Vesuvio.
Quando ad agosto 2011 sono salito sul cratere con un mio amico, ho trovato un capanno che formava un posto di blocco e relativa biglietteria ai lati del piazzale adibito a parcheggio, anch’esso a pagamento, ed un altro varco all’inizio di un viale il cui accesso era libero fino a pochi anni fa, ora con custodi e relativo ticket.
Pagato il biglietto al varco del piazzale adibito a parcheggio, siamo saliti per un sentiero molto ripido. Qui c’era un’altra postazione con relativo casotto in legno a uso delle guide. Sentendo che parlavamo italiano ci hanno chiesto se eventualmente avevamo bisogno una guida che spiegasse in italiano. Noi non ne abbiamo usufruito.
Abbiamo visitato le poche centinaia di metri per il periplo che le guide consentono di visitare. Quando siamo arrivati al varco opposto al fianco da cui siamo saliti, volevamo uscire e continuare frattanto la passeggiata, ma ci è stato impedito con molta arroganza e maleducazione dalla guida adibita a quel varco che molto sgarbatamente ci ha costretti a tornare indietro per scendere dallo stesso varco da cui eravamo saliti. Abbiamo evitato di fare questioni ma ci sono motivi legalmente validi per appellarsi.
Che un gruppo di Napoletani con competenze di guida turistica voglia lavorare, è lecito ed è giusto giacché da noi i posti di lavoro sono pochi e tanti altri lo stanno perdendo. E’ sbagliato invece imporre di pagare una guida e chiudere ogni accesso al cratere con ingressi presidiati da altrettanti posti di blocco con relativi capanni.
Non importa quale sia il pretesto che ha consentito a queste guide di pretendere il pagamento all’accesso al cratere del Vesuvio, esistono leggi che possono garantire l’accesso gratuito per tutti. Tale battaglia non è difficile da vincere, ma le guide del Vesuvio poi non avrebbero più questi proventi. Non vogliamo che questi napoletani perdano la loro entrata ma solo che si arrivi ad una soluzione valida per tutti. L’ideale sarebbe di lasciare le guide per i turisti provenienti dall’estero e dalle altre 19 regioni italiane mentre per i residenti nella regione Campania entrare gratis, previo l’esibizione di un documento.
L’ingresso gratuito dei cittadini campani al cratere, consentirebbe loro di conoscerlo meglio ed essere così i promotori più accaniti per la tutela del Vesuvio, potenziandone l’immagine a livello pubblicitario e richiamando turisti da tutto il mondo.
Continueremo questa battaglia finché non otterremo quello che è giusto.