Ci sono due sistemi finora usati ottenere l’indipendenza, il primo è formare un partito politico indipendentista che ottenga il consenso della maggioranza assoluta della popolazione e che intanto partecipi alle competizioni elettorali per far crescere il suo consenso e iniziare ad amministrare il territorio. Questa strada noi no siamo riusciti a praticarla e manca anche la volontà da parte dei piccoli movimenti di volerla intraprendere. C’è la parola d’ordine di non presentarsi alle elezioni. In questo modo però rimaniamo nell’ambito dell’associazionismo e non potremo mai avere una prova tangibile da presentare agli organi internazionali della nostra volontà indipendentista. Infatti i voti dati ad un movimento indipendentista che si presenti alle consultazioni elettorali rigorosamente da solo sono voti e sostegno dato all’indipendenza. Sappiamo che il 45% dei catalani ad esempio vogliono l’indipendenza perché votano per i partiti indipendentisti.
La seconda è la lotta armata ma noi dobbiamo fare il possibile per ottenere l’indipendenza senza violenza per vari motivi che per brevità ometterò ma non certo per paura di affrontare in una lotta armata i nostri nemici.
Ho ideato invece la soluzione per portare avanti l’indipendentismo senza intraprendere nessuna della due strade usate fin ora ma avendo la possibilità di poter documentare quanti napolitani, siciliani e sardi vogliono l’indipendenza.